Il laboratorio “Escapes. Laboratorio di studi critici sulle migrazioni forzate” si configura come luogo di ricerca e confronto per una rete multidisciplinare di rilevanza nazionale di studiosi che si occupano a vario titolo di fenomeni migratori, e più in particolare di coloro che vengono convenzionalmente ricompresi nella categoria delle migrazioni forzate (richiedenti asilo, rifugiati e altri titolari di protezione, sfollati interni, apolidi e altre persone costrette alla fuga e all’abbandono dei territori d’origine). Prendendo atto che il confine tra migrazioni forzate e volontarie è spesso molto labile e determinato da dinamiche istituzionali e di potere, il laboratorio si propone di assumere la categoria delle migrazioni forzate in modo non rigido, ma anzi di problematizzarne significato e portata, considerando come parte del proprio campo di ricerca anche le forme di resistenza ai confini, le situazioni di guerra e/o crisi umanitaria che sono spesso all’origine di movimenti migratori, le vittime di tratta, ecc. A tutto ciò il laboratorio intende guardare non solo dalla prospettiva degli studi sulle migrazioni, ma anche da quella dei diritti, della cittadinanza e delle forme di appartenenza.
Human Rights Violations During EU Border Surveillance and Return Operations: Frontex’s Shared Responsibility or Complicity?
Izabella Majcher
Global Detention Project; Graduate Institute of International and Development Studies (IHEID)
July 20, 2015
Silesian Journal of Legal Studies, Vol. 7
Projects | Mediterranean Hope
Mediterranean Hope (MH) è un progetto della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (FCEI) finanziato dall’otto per mille della Chiesa evangelica valdese (Unione delle chiese metodiste e valdesi).
Il progetto MH nasce nei primi mesi del 2014 dalla consapevolezza della drammaticità delle migrazioni via mare dai paesi del Nord Africa, Africa subsahariana e Medioriente verso le coste siciliane e, in particolare, dell’avamposto più meridionale costituito dall’isola di Lampedusa.
Immagine disegnidallafrontiera
Francesco Piobbichi lavora a Lampedusa e nella frontiera del Mediterraneo come operatore sociale per il progetto Mediterranean Hope . I suoi disegni sono liberi ed utilizzabili per iniziative senza scopo di lucro.
Usha Natarajan |The American University in Cairo, Forced Displacements from Syria or How to Institutionalize Regimes of Suffering
ESIL Reflections
Editorial board: Anne van Aaken, Jutta Brunnée, Jan Klabbers, André Nollkaemper (editor-in-chief), Thomas Skouteris
May 19, 2013 | Volume 2, Issue 6
Forced Displacements from Syria or How to Institutionalize Regimes of Suffering
Usha Natarajan
The American University in Cairo